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I SEGRETI DI VILLA NECCHI
Una casa che fece notizia

E in giardino c'è la piscina, per di più riscaldata. Una novità assoluta per l'epoca,  che lascia tutti a bocca aperta. Un sistema di citofoni consente invece di poter comunicare da ogni singola stanza con il personale di servizio.  mentre dalle cucine, collocate nel seminterrato, i cibi salgono tramite un montavivande fino all'ambiente di servizio, accanto alla sala da pranzo del piano rialzato; oppure più su, dove si trovano le stanze delle padrone di casa qualora avessero voglia di fare la colazione a letto. Per collegare i quattro piani della villa Portaluppi progetta infine l'ascensore interno: una pensata geniale visto che le committenti vissero in questa casa  fino a 94 e 100 anni.

Con l'ambizione di inserirsi nell'ambiente culturale e sociale di Milano, le sorelle Necchi, con Angelo Campiglio, decidono di lasciare Pavia. Fortuna vuole che il conte Ascanio Cicogna abbia messo in vendita un pezzo del suo parco in via Mozart: la cosiddetta ortaglia del vivaio. Lo acquistano e nel 1932 affidano a Piero Portaluppi, l'architetto più in voga del momento, il compito di progettare la loro “villa di campagna in città”. Concepita come una scatola preziosa protetta da straordinari ordigni di chiusura (serramenti scorrevoli, porte blindate in alpacca, grata automatica sul portone d'ingresso) la casa, terminata nel 1935, è ricca di soluzioni funzionali e modernissime come le docce dotate di getti d'acqua laterali, il pavimento in linoleum nelle zone di servizio, l'acquaio in acciaio inossidabile... Per evitare di bagnarsi quando piove esiste anche un passaggio sotterraneo  che collega la portineria con il seminterrato della villa... 

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